Daria bignardi

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Giovedì 18 Febbraio 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 3 A CAPO DI RAI3 Il grande feeling con Renzi Lady Bignardi, poco share ma gli amici giusti Dal primo Grande Fratello al cane di Mario Monti, lincredibile scalata della prescelta del premier » CARLO TECCE Q uello che non sera capito con Daria Bignardi, fin troppo altera per sdogana- re lo spettacolo prurigino- so al Grande Fratello o fin troppo seriosa per governare il confessio- nale e le pulsioni ormonali dei con- correnti (celebri le loro effusioni notturne), è che davvero le carrie- re passano per le case, i cortili, i sa- lotti, le pubbliche (e private) rela- zioni. E in fondo, quasi ventanni fa, cosera il Grande Fratello se non la Casa (con la C maiuscola) più ambita dagli italiani animati da smodate ambizioni? Così la Bi- gnardi, ferrarese con studi al Dams di Bologna, emblema di una sini- stra trinariciuta che sopravvive in se stessa convinta di riflettere la so- cietà inibita da chi non comprende e da chi non valorizza, sè presa pu- re Rai3. QUELLA che Matteo Renzi ancora reputa lultima zelante enclave di una sinistra che sbaglia, abitata (ancora per poco) da compagni il- legittimi. Tra Matteo e Daria corre una stima profonda e unamicizia granitica. Forse perché entrambi considerano la sinistra qualcosa da cui attingere per scalare il potere o perché, viene il sospetto, entrambi con la sinistra centrano poco. Non importa. Ora non più. Perché la Bi- gnardi, sposata con Luca Sofri, ae- do consapevole del renzismo (lo chiamò capoa margine di una puntata di Daria), è la prescelta. Quella che deve promuovere la ri- voluzione culturale dentro Rai3. La rivoluzione renziana, sintende. Comera la Bignardi in conduzio- ne? Cerano già i prodromi del Par- tito della Nazione, che mescola il bello e il brutto, la filosofia e il caz- zeggio, il cagnolino di Mario Monti e la birretta con la cantante Giorgia, lintervista a Corrado Augias su Ge- sù Cristo e il seminario sulle puz- zette con Dolce&Gabbana. Il Par- tito della Nazione in tv non è nient altro che il prototipo di un programma di Daria Bignardi, che poi è identico da dieci anni, cambia il titolo, cadono gli ascolti, ma lo sti- le non perisce: Le Invasioni Barba- riche a La7, invenzione proprio di Antonio Campo DallOrto, rovino- so (breve) trasloco in Rai con LEra Glaciale, ritorno a La7 con Le Inva- sioni Barbariche. E fine. Per caren- za (o assenza) di spettatori, uno scarnificato 2,9 per cento di share che, la scorsa stagione, ha indotto lo sparagnino Urbano Cairo (la Bi- gnardi è esosa) a non rinnovare il contratto. In giro, però, cè più di una Bignardi. E spesso non sasso- migliano. HA ESORDITO con Gad Lerner, Gianni Riotta e Giordano Bruno Guerri. Ha gestito il Grande Fratel- lo che radunava decine di milioni di italiani. Ha fregato quel ruolo a Ca- nale5 a Catherine Spaak, Elisabetta Gardini, Cristina Parodi e Cesare Buonamici, ma detesta che sia as- sociata con insistenza al Grande Fratello. Ha litigato e fu diverten- te con Barbara DUrso, che pro- prio il Grande Fratello ha consacra- to. Ha accettato la censura di Viale Mazzini contro Beatrice Borro- meo e Vauro che parlavano di Silvio Berlusconi, ma sè lamentata pro- prio di censura quando ancora Via- le Mazzini ha posticipato la messa in onda di una puntata con Morgan che ragionava sul Cavaliere e la log- gia P2. Ha ricevuto una lezione da Renato Brunetta, perché storpiava in Brandoliniil nome di Giacomo Brodolini: No n sono cose che con- tano.Elex mini- stro inferocito: Ha detto una be- stemmia. Brodoli- ni è il padre dello Statuto dei lavora- tori, morto di can- cro mentre faceva approvare una legge fondamen- tale. La replica: Lei è antipatico. Poi sè giustificata male: Se fossi sta- ta Enrico Menta- na, nessuno si sa- rebbe stupito. Ha provocato Ales- sandro Di Battista, interrogato sul padre: È fascista, cosa si prova?. La nemesi. Rocco Casalino, ex pro- tagonista del Grande Fratello e da un paio di anni con i Cinque stelle, lha redarguita: Cosa provi, Da- ria?. Allora per giorni, sui media, sè discettato di Adriano Sofri, suo suocero, condannato a 22 anni per- ché mandante dellomicidio del commissario Luigi Calabresi. E poi anche del babbo di Daria, rievocato per Mondadori in un romanzo di memorie e sentimenti, di ragazzi fascisti durante la dittatura di Mus- solini, illusi e disillusi. Ma non cè da scavare troppo per ricostruire la definitiva ascesa di Daria Bignardi, che fu la prima otto anni fa a do- nare un palcoscenico al rottamato- re Renzi. IL FIORENTINO lha scelta per le campagne mediatiche. Almeno in quattro circostan- ze: nel 2011 per or- ganizzare lassalto ai palazzi di Roma, nel 2013 per sfrut- tare la debolezza di Pier Luigi Bersani, nel 2014 per silura- re Enrico Letta (#e nr i co st a is er e- no, ricordate?) nel 2015 per celebrare lesecutivo. Quan- do non si presenta di persona, Renzi manda i suoi. Il mi- nistro Marianna Madia è reticente? Bene, il capo Mat- teo impiega due minuti due al telefono e la Madia va sorridente dallamica Daria. Maria Elena Boschi è appena nominata nel governo e va resa empatica e simpatica? Molto bene, lo stratega Matteo organizza la serata dalla- mica Daria. E così via. In gergo, lautore tv che svolge questa man- sione è definito trova ospiti. Ren- zi lha fatto per la Bignardi. Che poi sè trovata qualcosa di meglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA L Era GlacialeQuando lavorava a Rai2 accettò una censura contro Vauro e Beatrice Borromeo #enricostaisereno Il ben servito al suo predecessore arrivò proprio al microfono della conduttrice CONDANNATO Le motivazioni della sentenza Minzolini, può partire liter per la decadenza da senatore q CONTO ALLA ROVESCIA per la decadenza del senatore Augusto Minzolini, Forza Italia, ex direttore del Tg1 , in virtù della legge Severino. Proprio come il suo leader Silvio Berlusconi. Ieri, la Cas- sazione ha depositato le motivazioni della condanna per peculato a due anni e mez- zo. Liter in Senato può cominciare, ci spie- ga Dario Stefano, presidente della Giunta per limmunità parlamentare, quando la Corte di Cassazione invierà il provvedimento al presidente del Senato Piero Grasso, che lo girerà a noi. A quel punto sarà affidato il caso a un relatore, che è in automatico. Dipende dal collegio in cui si è stati eletti. Poi il voto . Minzolini è stato eletto in Liguria e la relatrice dovrebbe essere la senatrice Doris Lo Moro, del Pd. La condanna è legata al alle spese che ha sostenuto, da direttore del Tg1 , dal luglio 2009 a novembre 2010 con la carta di credito aziendale: 65 mila euro . Secondo la Cassazione, i giudici di ap- pello hanno dimostrato in modo ineccepibile la falsitàdella tesi difensiva sulluso della carta come compensazione per la ces- sata collaborazione con Panorama . Minzolini aveva chiesto di avere uno sconto di pena anche per la tenuità del dannoalla Rai e per aver restituito i soldi. Ma per i giudici il tipo di spese riguardano pasti in ristoranti di lusso, an- che durante le ferie, quindi è escluso che il danno sia irrilevante. I soldi, la Rai, glieli ha pure dovuti trattenere dallo stipendio. ANTONELLA MASCALI Augusto Minzolini Ciao capo, ottima... ottima... (lintervista appena rilasciata alla moglie su La7) LUCA SOFRI (A RENZI) 18 GEN 2014 Lo sberleffo MATTEO E LA GAFFE SU BORGES » DANIELA RANIERI , CHE LA CULTURA cara ai pro- fessoroni rosiconi non fosse il forte del presidente del Consiglio, uo- mo del fare refrattario alla contempla- zione, si sapeva. Quando in Cile citò Neruda infatti ci sorprese: allora è proprio laureato! In Argentina il Piccolo Principe ha voluto strafare: non si mette a de- clamare nello spagnolo di Benigni in Non ci resta che piangere una poesia di Borges che però è un fake di internet, cioè non è di Borges? E non in un bar malfamato davanti alla sta- zione Retiro, ma allUniversità di Buenos Aires. Strano, con tutti gli spin doctor stra- pagati e gli intellettuali della Leopolda a dispo- sizione. A nulla è valso anche chiamare Dante il divin poe- ta , come fa Matteo in Fuori! . Deve essere andata così: Renzi: Vorrei rilanciare i rapporti culturali Italia-Argentina . Spin doctor: Una frase di Evita Peron? . Un poeta famoso tipo Neruda che par- la di amicizia? In Perù ho fatto un figurone. In Cile . Vabbè . Borges? ” “Vai, cerca Borges + amistad’”. Google dice che ha scritto la poesia Amistad . Che culo. Dietro i cartoni non cerano statue coperte, ma argentini che si sganasciavano dalle risate. Infografica Pierpaolo Balani

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Giovedì 18 Febbraio 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 3

A CAPO DI RAI3 Il grande feeling con Renzi

Lady Bignardi,poco sharema gli amici giustiDal primo Grande Fratello al cane di Mario Monti,l’incredibile scalata della “prescelta ” del premier

» CARLO TECCE

Quello che non s’era capitocon Daria Bignardi, fintroppo altera per sdogana-re lo spettacolo prurigino-

so al Grande Fratello o fin tropposeriosa per governare il confessio-nale e le pulsioni ormonali dei con-correnti (celebri le loro effusioninotturne), è che davvero le carrie-re passano per le case, i cortili, i sa-lotti, le pubbliche (e private) rela-zioni. E in fondo, quasi vent’annifa, cos’era il Grande Fratello se nonla Casa (con la C maiuscola) piùambita dagli italiani animati dasmodate ambizioni? Così la Bi-gnardi, ferrarese con studi al Damsdi Bologna, emblema di una sini-stra trinariciuta che sopravvive inse stessa convinta di riflettere la so-cietà inibita da chi non comprendee da chi non valorizza, s’è presa pu-re Rai3.

QUELLA che Matteo Renzi ancorareputa l’ultima zelante enclave diuna sinistra che sbaglia, abitata(ancora per poco) da compagni il-legittimi. Tra Matteo e Daria correuna stima profonda e un’amiciziagranitica. Forse perché entrambiconsiderano la sinistra qualcosa dacui attingere per scalare il potere operché, viene il sospetto, entrambicon la sinistra c’entrano poco. Nonimporta. Ora non più. Perché la Bi-gnardi, sposata con Luca Sofri, ae-do consapevole del renzismo (lochiamò “capo” a margine di unapuntata di Daria), è la prescelta.Quella che deve promuovere la ri-voluzione culturale dentro Rai3.La rivoluzione renziana, s’intende.Com’era la Bignardi in conduzio-ne? C’erano già i prodromi del Par-tito della Nazione, che mescola ilbello e il brutto, la filosofia e il caz-zeggio, il cagnolino di Mario Montie la birretta con la cantante Giorgia,l’intervista a Corrado Augias su Ge-sù Cristo e il seminario sulle puz-zette con Dolce&Gabbana. Il Par-tito della Nazione in tv non èn ie nt ’altro che il prototipo di unprogramma di Daria Bignardi, chepoi è identico da dieci anni, cambiail titolo, cadono gli ascolti, ma lo sti-le non perisce: Le Invasioni Barba-riche a La7, invenzione proprio diAntonio Campo Dall’Orto, rovino-so (breve) trasloco in Rai con L’EraGlaciale, ritorno a La7 con Le Inva-sioni Barbariche. E fine. Per caren-za (o assenza) di spettatori, unoscarnificato 2,9 per cento di shareche, la scorsa stagione, ha indotto losparagnino Urbano Cairo (la Bi-gnardi è esosa) a non rinnovare ilcontratto. In giro, però, c’è più diuna Bignardi. E spesso non s’asso -migliano.

HA ESORDITO con Gad Lerner,Gianni Riotta e Giordano BrunoGuerri. Ha gestito il Grande Fratel-loche radunava decine di milioni diitaliani. Ha fregato quel ruolo a Ca-nale5 a Catherine Spaak, ElisabettaGardini, Cristina Parodi e CesareBuonamici, ma detesta che sia as-sociata con insistenza al G randeFratello. Ha litigato – e fu diverten-te – con Barbara D’Urso, che pro-

prio il Grande Fratelloha consacra-to. Ha accettato la censura di VialeMazzini contro Beatrice Borro-meo e Vauro che parlavano di SilvioBerlusconi, ma s’è lamentata pro-prio di censura quando ancora Via-le Mazzini ha posticipato la messain onda di una puntata con Morganche ragionava sul Cavaliere e la log-gia P2. Ha ricevuto una lezione daRenato Brunetta, perché storpiavain “Brandolini” il nome di GiacomoBrodolini: “No nsono cose che con-tano”. E l’ex mini-stro inferocito:“Ha detto una be-stemmia. Brodoli-ni è il padre delloStatuto dei lavora-tori, morto di can-cro mentre facevaa p p r o v a r e u n alegge fondamen-tale”. La replica:“Lei è antipatico”.Poi s’è giustificatamale: “Se fossi sta-ta Enrico Menta-na, nessuno si sa-rebbe stupito”. Haprovocato Ales-sandro Di Battista, interrogato sulpadre: “È fascista, cosa si prova?”.La nemesi. Rocco Casalino, ex pro-tagonista del Grande Fratello e daun paio di anni con i Cinque stelle,l’ha redarguita: “Cosa provi, Da-ria?”. Allora per giorni, sui media,s’è discettato di Adriano Sofri, suosuocero, condannato a 22 anni per-ché mandante dell’omicidio delcommissario Luigi Calabresi. E poianche del babbo di Daria, rievocato

per Mondadori in un romanzo dimemorie e sentimenti, di ragazzifascisti durante la dittatura di Mus-solini, illusi e disillusi. Ma non c’èda scavare troppo per ricostruire ladefinitiva ascesa di Daria Bignardi,che fu la prima – otto anni fa – a do-nare un palcoscenico al rottamato-re Renzi.

IL FIORENTINO l’ha scelta per lecampagne mediatiche. Almeno in

quattro circostan-ze: nel 2011 per or-ganizzare l’assa ltoai palazzi di Roma,nel 2013 per sfrut-tare la debolezza diPier Luigi Bersani,nel 2014 per silura-re Enrico Letta(#e nr i co st a is er e-no, ricordate?) nel2015 per celebrarel’esecutivo. Quan-do non si presentadi persona, Renzimanda i suoi. Il mi-nistro MariannaMadia è reticente?Bene, il capo Mat-teo impiega due

minuti due al telefono e la Madia vasorridente dall’amica Daria. MariaElena Boschi è appena nominatanel governo e va resa empatica esimpatica? Molto bene, lo strategaMatteo organizza la serata dall’a-mica Daria. E così via. In gergo,l’autore tv che svolge questa man-sione è definito “trova ospiti”. Ren-zi l’ha fatto per la Bignardi. Che pois’è trovata qualcosa di meglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“L’Era Glaciale”Quando lavoravaa Rai2 accettò unacensura contro Vauroe Beatrice Borromeo

# e n r i c o s t a i s e re n oIl ben servito al suopredecessore arrivòproprio al microfonodella conduttrice

CONDANNATO Le motivazioni della sentenza

Minzolini, può partire l’iterper la decadenza da senatore

q CONTO ALLA ROVESCIA per ladecadenza del senatore Augusto

Minzolini, Forza Italia, ex direttore del Tg 1 ,in virtù della legge Severino. Proprio comeil suo leader Silvio Berlusconi. Ieri, la Cas-sazione ha depositato le motivazioni dellacondanna per peculato a due anni e mez-zo .“L’iter in Senato può cominciare”, ci spie-ga Dario Stefano, presidente della Giuntaper l’ immunità parlamentare, “quando laCorte di Cassazione invierà il provvedimento al presidente delSenato Piero Grasso, che lo girerà a noi. A quel punto sarà affidatoil caso a un relatore, che è in automatico. Dipende dal collegio incui si è stati eletti. Poi il voto ”. Minzolini è stato eletto in Liguria e larelatrice dovrebbe essere la senatrice Doris Lo Moro, del Pd.La condanna è legata al alle spese che ha sostenuto, da direttoredel Tg 1 , dal luglio 2009 a novembre 2010 con la carta di creditoaziendale: 65 mila euro . Secondo la Cassazione, i giudici di ap-pello hanno dimostrato “in modo ineccepibile la falsità”della tesidifensiva sull’uso della carta come “co m p e n s a z i o n e ” per la ces-sata collaborazione con Pa n o ra m a .Minzolini aveva chiesto di avere uno sconto di pena anche per “latenuità del danno” alla Rai e per aver restituito i soldi. Ma per igiudici il tipo di spese riguardano “pasti in ristoranti di lusso”, an-che durante le ferie, quindi è escluso che il danno “sia irrilevante”.I soldi, la Rai, glieli ha pure dovuti trattenere dallo stipendio.

ANTONELLA MASCALI

Augusto Minzolini

C iaocapo,ottima ...ottima ...( l’inter vistaappenar il a s c i a t aalla mogliesu La7)

LU CASO F R I

(A RENZI)18 GEN 2014

Lo sberleffoMATTEO E LA GAFFESU BORGES» DANIELA RANIERI

, CHE LA CULTURA cara ai pro-fessoroni rosiconi non fosse il

forte del presidente del Consiglio, uo-mo del fare refrattario alla contempla-zione, si sapeva.Quando in Cile citò Neruda infatti ci sorprese:allora è proprio laureato! In Argentina il PiccoloPrincipe ha voluto strafare: non si mette a de-clamare nello spagnolo di Benigni in Non ci resta

che piangere una poesia di Borges che peròè un fa ke di internet, cioè non è di Borges? Enon in un bar malfamato davanti alla sta-zione Retiro, ma all’Università di BuenosAires. Strano, con tutti gli spin doctor s t ra-

pagati e gli intellettuali della Leopolda a dispo-sizione.A nulla è valso anche chiamare Dante il divin poe-ta , come fa Matteo in Fu o r i ! . Deve essere andata

così: Renzi: “Vorrei rilanciare i rapporti culturaliI t a l i a -A rge n t i n a ”. Spin doctor: “Una frase di EvitaPe ro n? ”. “Un poeta famoso tipo Neruda che par-la di amicizia? In Perù ho fatto un figurone”. “InCi l e ”. “Va b b è ”. “B o rge s? ” “Vai, cerca ‘Borges +amistad’”. “Google dice che ha scritto la poesiaA m i s ta d ”. “Che culo”.Dietro i cartoni non c’erano statue coperte, maargentini che si sganasciavano dalle risate.

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